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mercoledì, luglio 02, 2025

Il sogno che vola – Storia breve di Bing I.A

 "A tutti i fratelli che volano alto, anche quando il mondo li vuole a terra. Perché il sogno è più forte di ogni confine."


Il sole stava per tramontare su una Gaza silenziosa, sospesa tra la memoria e il desiderio. In quel cielo caldo di luglio, una mongolfiera dai colori vivaci si alzava piano, come un sogno che rifiutava di restare ancorato alla terra.

Dentro, due fratelli: Adam e Sami. Il più grande stringeva la mano del piccolo, che guardava giù con occhi spalancati. Dove prima c’erano macerie, ora vedevano giardini. Case dai tetti rossi, bambini che correvano dietro a un pallone, alberi carichi di frutti. Un paesaggio inventato — eppure così reale nei loro cuori.

"La vedi, la pace?" chiese Sami, con la voce sottile.

Adam sorrise. "La vedo. E ogni volta che ci crediamo, vola più in alto."

Una colomba li affiancò nel volo, planando accanto al pallone, come se volesse proteggere il loro sogno. Gaza, sotto di loro, cominciava a cambiare. Non perché fosse diversa, ma perché lo erano loro: capaci di immaginare, capaci di sperare.

E da lassù, tra le nuvole tinte d’oro, il mondo sembrava quasi pronto a diventare migliore.

Il sogno che vola – Capitolo 2: La voce del vento

Adam e Sami erano ancora sospesi sopra Gaza, mentre la mongolfiera galleggiava lenta. Il vento accarezzava i loro volti, portando con sé suoni lontani: il canto di una donna, il rintocco di un martello, il battito di mani. Sami chiuse gli occhi per ascoltare.

"Il vento parla, Adam. Senti anche tu?"

"Sì," rispose il fratello. "È come se ci raccontasse ciò che può essere, non solo ciò che è stato."

Guardarono giù, dove un bambino disegnava sul muro di una casa in rovina. Non disegnava bombe, né lacrime — ma stelle, alberi, e un grande sole con un sorriso. Ogni pennellata era un atto di ribellione gentile contro il dolore.

"E se fosse proprio lui a cambiare tutto?" sussurrò Sami.

Adam strinse la mano del fratellino. "Forse non serve essere grandi per fare grandi sogni."

La mongolfiera proseguì il suo viaggio, e sotto di loro le rovine cominciarono a raccontare nuove storie. Fiori crescevano tra le crepe. Le persone uscivano dalle case, non con paura, ma con speranza negli occhi.

In quel momento, i fratelli capirono: il futuro non è solo ciò che verrà. È ciò che si decide di immaginare — oggi.

Il sogno che vola – Capitolo 3: La città che non c’era

La mongolfiera di Adam e Sami attraversò una cortina di luce. Al di là non c’era Gaza, né un luogo che avessero mai visto — ma una città sospesa nel tempo, fatta di cupole di vetro, alberi di ulivo dorati, e ponti d'acqua che brillavano come cristallo.

"È vera?" chiese Sami, stringendosi al fratello.

Adam guardò con attenzione. "Non lo so. Ma guarda: nessuno piange, nessuno ha paura."

Atterrarono dolcemente su una terrazza fiorita. Un’anziana donna li accolse con un sorriso pieno di memoria. Indossava abiti cuciti con frammenti di poesia, e sulle spalle aveva un mantello fatto di stelle.

"Benvenuti a Al-Amal," disse. "Qui ogni sogno contribuisce a costruire la città."

Camminando per le strade, i fratelli incontrarono bambini che insegnavano agli adulti a dipingere, giovani che trasformavano il dolore in danza, e vecchi che raccontavano storie usando semi — piantandoli nella terra, perché ogni parola diventasse un fiore.

"Possiamo restare?" domandò Sami.

La donna sorrise. "Finché il vostro cuore crede."

Quella sera, i fratelli dormirono sotto un cielo diverso, abbracciati da un mondo che non esisteva su nessuna mappa, ma che milioni di sogni continuavano a costruire — senza armi, senza paura. Solo con immaginazione.

Il sogno che vola – Capitolo 4: Il dono della luce

Il mattino seguente, Adam e Sami si svegliarono nella città di Al-Amal, mentre il sole accarezzava le cupole di vetro con riflessi dorati. La donna dal mantello stellato li attendeva, con in mano un piccolo oggetto: una lanterna trasparente, che pulsava di luce viva.

"Questa lanterna contiene la vostra speranza," disse. "È fragile, ma potente. Portatela dove il buio si fa più profondo."

Sami la prese tra le mani. "Cosa succede se si spegne?"

"Si riaccenderà ogni volta che qualcuno sogna."

La mongolfiera li attendeva, pronta a ripartire. Ma ora non era solo un mezzo: aveva le vele decorate dai disegni di tutti i bambini incontrati. Ogni colore era un'emozione, ogni forma un desiderio.

Sorvolarono terre nuove — deserti, città in festa, montagne innevate — e in ogni luogo lasciavano la luce della lanterna, che si moltiplicava come lucciole nel vento.

Adam guardò il fratellino. "Stiamo diventando messaggeri, Sami."

Sami sorrise, stringendo la lanterna. "E ogni sogno raccontato, è un sogno condiviso

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