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venerdì, dicembre 04, 2020

4 DICEMBRE 2020 DI FRANCO Ok…



https://lex058.webnode.it/l/trump-un-inesorabile-ira-di-dio/

TRUMP – UN’INESORABILE IRA DI DIO

03.12.2020

di Gianmarco Landi

Il discorso di Trump di ieri sera è stato di una forza politica dirompente, ed entrerà a pieno titolo nella Storia come l’annunciazione di un’ira di Dio nell’imminenza di abbattersi contro tutti i nemici della Democrazia, dell’America e dell’Umanità. Nulla, in questo Mondo o in altri, potrà fermare quello che sta per succedere, e quello che sta accadendo oggi è il sequestro e l’arresto di tutte le soggettività a carattere patrimoniale rilevante nel Mondo, che possiamo pensare corrispondenti alle ossa su cui si regge tutto il corpo della Globalizzazione. Prima di raccontarvi i cardini del discroso passo per passo, sottopongo alla Vostra attenzione il suo primo effetto, e cioè questa raffica di arresti e sequestri con implicita coerenza all’Ordine Presidenziale del 12 settembre 2018. Attraverso questa Legge firmata da Trump nel 2018, tutti i democratici ed i repubblicani depravati dalla corruzione della Globalizzazione, saranno cacciati dalle Istituzioni, mentre i banchieri e gli editori degenerati saranno presi con forza per la ‘collottola’ dall’Esercito, e costretti a pulire con la lingua quella Costituzione americana che hanno buttato a terra e infangato.

Alle tonanti parole di ieri, ecco in arrivo i primi fatti con il Tesoro Usa,cioè quella istituzione che ha sotto di sè la FED da quest’anno, grazie a Trump. Il Tesoro oggi ha pubblcato un elenco lunghissimo di ben 1.496 pagine di soggetti giuridici e fisici (persone) da arrestare o sequestrare in tutto il Mondo. Ieri il Presidente ci aveva detto che si accingeva a fare il Discorso più importante della sua vita, e oggi possiamo dire di aver sentito il discorso pubblico più importante della Nostra vita. Dal Tesoro è partita una gragnuola di sequestri e arresti che necessiterà dell’Esercito, e quindi della Legge Marziale, per poter essere realizzata appieno. Possiamo essere certi che i 5 milioni di dipendenti dell’Esercito americano, saranno pronti a svolgere questo duro lavoro senza guardare in faccia a nessuno. Avendo dimestichezza con la materia finanziaria, posso dire che almeno qualche centinaia di italiani, ma potrebbero essere migliaia, sono interessati da questa pesante misura anti criminali della Globalizzazione. Le èlite italiane, come quelle delle altre nazioni, hanno agito nella Globalizzazione con trust o altri soggetti giuridici internazionali, commettendo reati di varia tipologia e natura, facendosi forti che nessun diritto positivo, cioè di uno Stato, potesse metterli in riga. Non sarà così, perchè la bandiera americana sullo sfondo dei costituendi Tribunali militari avrà un bordino giallo, cioè agirà nella cornice della Legge dell’Ammiragliato e nel senso di una potenza che reagendo all’attacco ricevuto, potrà attuare la Legge naturale ma anche quella del più forte. Potete scorrere e apprezzare tutta la valenza di questo atto datato 3 dicembre 2020 al link: https://www.treasury.gov/ofac/downloads/sdnlist.pdf.

Ora passiamo al Discorso più importante che abbiamo sentito nella nostra vita, e che polverizza tutte le fanfaluche narrate dai media corrotti, e che molto presto saranno distrutti, anche perchè si ostinano a raccontarci frottole fino all’ultimo, senza provare la minima vergogna. Trump ha detto: “Le elezioni sono state un disastro, una truffa, una frode colossale. Parliamo di centinaia di migliaia di voti, parliamo di numeri che nessuno ha mai visto prima. Abbiamo le prove, è tutto chiaro“. Non fosse altro che solo per queste prime parole,vi sembra uno che ha mollato la presidenza a Biden e vuole candidarsi al 2024? Ed ancora:Voglio fornire un aggiornamento sui nostri sforzi per portare alla luce gli enormi brogli e le irregolarità che si sono verificate durante le elezioni del 3 novembre, che hanno avuto in modo ridicolo una durata interminabile. Una volta si diceva ‘Election Day’. Ora abbiamo giorni, settimane e mesi di elezioni. Molte cose negative sono accadute durante questo surreale periodo, specialmente nel caso in cui non si deve fornire nessuna prova per accedere al nostro più grande privilegio, il diritto di voto”E’ indubbio che Trump ha ragione, perchè la pretesa di accettare come legittime delle elezioni il cui spoglio è durato settimane e ha visto schede e voti arrivare in anonimo da algoritmi hacker del Dark Web e da truffe postali, può essere solo la pretesa propria di organizzazioni criminali che hanno scientemente attentato alla Democrazia. Poi continua: “Come Presidente, non ho un dovere più grande rispetto a quello di difendere le leggi e la Costituzione degli Stati Uniti. Ecco perché sono determinato a difendere il nostro sistema elettorale, finito sotto attacco. Mesi prima delle elezioni presidenziali ci è stato detto che non avremmo dovuto dichiarare una vittoria in modo prematuro. Ci è stato più volte detto che sarebbero servite settimane e mesi per determinare il vincitore, per contare i voti espressi per posta e per verificare i risultati.” Giova qui osservare cheè accaduto il contrario palesando una vera e propria congiura internazionale contro gli Stati Uniti, e purtroppo anche la Repubblica italiana, con il governo PD, 5 Stelle e Italia Viva, ma anche con il Presidente Mattarella e Silvio Berlusconi, ha partecipato a questo complotto comportandosi malissimo. L’Italia ha tradito l’Alleanza Atlantica e gli impegni presi alla fine della II° Guerra Mondiale, quando l’Italia fu liberata proprio grazie al sacrificio umano dell’Esercito degli Stati Uniti. Il voltafaccia europeo ed italiano, con i media e i capi di ogni Stato europeo a fare la corsa a congratularsi con il presidente apparente alla CNN e sugli standard della comunity di Facebook, è stato un atto gravissimo perchè era chiaro che si trattava delle elezioni più controverse di sempre, come aveva anche dichiarato il leader della Russia, cioè l’altro Stato membro permanente dell’ONU, che ha contribuito a riconsegnare la Libertà al Popolo italiano nel 1945. Ma ieri Trump è passato all’attacco, e il Presidente degli Stati Uniti ha trattato a Joe Biden da criminale internazionale, parlandone come dell’epigono marginale di un’organizzazione scientemente eversiva. Trump ha detto papale papale:”Al mio avversario è stato detto di tenersi alla larga dalle elezioni, di non fare campagna, ‘non ci servi, siamo a posto, queste elezioni sono sistemate’. Si stavano comportando come se sapessero già come sarebbero andate le cose. Difenderemo la correttezza del votoConfronteremo le firme sulle buste con le firme in passate elezioni. E vedremo che migliaia di persone hanno firmato queste schede in maniera illegale”.

Quello che Trump dice non lascia scampo ai Dem, nè rende possibile una vittoria di Biden, infatti verso la fine del discorso il Presidente ci mette un altro carico da 90: un velato attacco alla Cina. La pregnanza politica di questo passaggio espone alle dimissioni immediate il Governo Conte II° e la messa in stato di accusa del Presidente Mattarella, che hanno parteggiato per Biden e quindi per la Cina. Trump dice: “E’ una frode che tutto il Mondo sta guardando, nessuno ora è più felice della Cina. Molte persone hanno ricevuto 2, 3, 4 schede. Persone morte sono state coinvolte nel processo, alcune decedute da 25 anni. Una catastrofe totale, lo dimostreremo, speriamo nei tribunali. In particolare, davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti. E, col massimo rispetto, speriamo che” i giudici “facciano ciò che è giusto per gli Stati Uniti.” Sul finire le parole ancora più pesanti, che in un politichese neanche troppo difficile, anticipano la prossima dichiarazione di Legge Marziale a difesa del voto corretto. Trump, appare assolutamente sicuro del fatto suo e di aver già messo i pezzi per poter dare scacco matto, infatti sfida quasi le marionette Dem ad eleggere Biden con la forza dei timbri amministrativi, perchè delinea non solo un contesto di elezioni sub iudice dellla Corte Suprema, ma una situazione di Legge marziale con l’Esericito degli Stati Uniti impegnato a sequestrare ed arrestare le élite della Globalizzazione, e magari anche a vigilare che la valigetta con i codici nucleari sia data ad un presidente che non sia stato bloccato con un gambaletto giudiziario. Trump conclude: Il nostro paese non può convivere con una simile elezione. Non mi importa se perdo le elezioni, ma voglio un voto corretto. Non voglio che questo venga sottratto al popolo americano. Ecco perché lottiamo: abbiamo già le prove, ed è tutto chiaro. Tuttavia sono pronto ad accettare ogni risultato di un’elezione regolare, spero lo sia anche Joe Biden“.

Nel frattempo le cose si sono messe malissimo per Biden e per la televisione simbolo della Globalizzazione, cioè la CNN. L’ex senatore Biden, più che il presidente apparente, mi sembra il nuovo senatore McCain apparente. L’uomo è chiaramente sottoposto a procedimento di blocco giudiziario, anche se non sono state rese pubbliche le motivazioni e i media hanno cosparso gli occhi dell’opinione pubblica del loro tartaro e sporcizia, dando ad intendere che si sia fatto male giocando con il cane. Quello che i media cercano di spacciare non è solo falso, ma offensivo per le nostre intelligenze: a 79 anni suonati e con la battaglia in corso, questo tizio si potrebbe mai mettere a correre felice nei prati con il cane? Comunque la si pensi, la foto sottostante scattata il giorno dopo la presunta frattura, dimostra come Biden si regga in piedi sul piede appena fratturato all’atto di abbottonarsi la giacca, e quindi avvalora le mie fonti, non ufficiali, che mi hanno raccontato di un pesante processo in corso. Nessuno si potrebbe reggere su di un piede appena fratturato con tutto il peso del corpo, specie nel caso di persone anziane, ed è quindi lecito pensare che a Biden sia stato assicurato l’inizio dello stesso trattamento di favore riservato al sen. McCain, e cioè gambaletto giudiziario, processo senza tanto clamore mediatico, ricovero in clinica per una dolce morte ed infine bandiera spiegazzata sulla bara con garbo e discrezione. 

Ma nei guai fino al collo non è finito solo il presidente apparente la cui caviglia ha fatto ‘kraken’, ma anche la CNN, il media simbolo della Globalizzazione. L’attacco è stato portato da un soggetto privato chiamato Progetto Veritas, che ha raccolto corpose prove per dimostrare che la CNN agisce per il fine di danneggiare il presidente Trump in maniera illecita. In passato questo ente aveva pubblicato video di ignari dipendenti della CNN che parlavano di cose molto incresciose, quasi a testimoniare la possibilità che questo media potesse essere colpito senza andare tanto per il sottile. Il Progetto Veritas ha usato tattiche ingannevoli e questi tentativi di catturare la prova del pregiudizio liberale e della corruzione apportata dalla CNN a scapito della Democrazia, potrebbero aver oltrepassato il limite, ma il punto che a noi riguarda è un altro: la CNN è un’organizzazione criminale che ha scelto di non rispettare le regole del gioco democratico? Quando si tratta di tutela della Democrazia ci importa che i criminali siano scoperti e non rileva ai nostri fini che ciò sia stato fatto con dei piccoli crimini, come ad esempio registrare le riunioni via zoom delle redazioni della CNN, bensì ci importa che i criminali scagliatisi contro la Democrazia siano resi inoffensivi. In questo alveo di accadimenti, sembra proprio che la CNN e tutti gli altri media, anche grazie a queste iniziative un po’ corsare come quella di progetto Veritas di O’Keefe e le sue scandalose registrazioni rese pubbliche, in cui emerge il complotto delle redazioni della CNN a scapito del Presidente americano, debbano essere coinvolte in guai seri. Molti giornalisti risponderanno in solido con la propria vita e il proprio patrimonio per appianare le pendenze giudiziarie che saranno chiamati ad evadere i Dem ed i loro banchieri. A tutti loro arriveranno gambaletti e processi.

So bene che alcuni tra i miei lettori storceranno il naso pensando che l’ira di Dio, soprattutto se laicamente democratico, non debba passare attraverso i processi dei tribunali applicanti la Legge marziale, la forza dei militari, i gambaletti con controllo satellitare, le pene di morte, le cliniche della dolce morte o quant’altro di cruento, ancorchè pienamemte legale. Mi sovvengono però i racconti evangelici, quando Gesù visitò il Tempio di Gerusalemme. In questo luogo vi erano dei mercanti e dei cambiavalute seduti al banco, del tutto incuranti e profanatori del senso di sacro, e perciò giustamente Gesù li cacciò via ricorrendo alla violenza, dando addirittura calci, rovesciando i tavoli dei cambiavalute con prepotenza fisica. La cacciata dei mercanti dal tempio era stata effettuata una prima volta da Neemia, cioè nella Tradizione ebraica, a cui Gesù in realtà si ispira proponendo il ritorno all’antica purezza religiosa dei monoteisti che seppero imporsi sui politesiti nella guida e nella definizione dell’Occidente, e non solo. I monoteisti avevano un senso del sacro più profondo, e reagivano molto male quando le concretezze materiali sporcavano ciò che era sacro. Mutuando questo senso religioso nella società politica, possiamo dire che chi corrompe le elezioni defraudando il Popolo del suo principale diritto, così come pure chi diffonde informazioni false per oscurare la verità alla conoscenza del Popolo affinchè esso non possa esercitare la democrazia con qualche senso compiuto, sta sporcando il principale tempio di una civiltà Libera e Democratica, e perciò merita la più brutta delle punizioni.

Sono un ex ragazzo della generazione X, quella nata tra gli anni 70 e 80, senza rigidi valori politici e ideologici, nè morale pubblica particolare, a cui comunque il senso di qualcosa di profondamente sacro e importante è arrivato lo stesso, anche se forse non sarebbe dovuta arrivare, visto che non ho nemmeno fatto il militare, e ora capisco che non ne posso andare fiero. Tuttavia anche attraverso opere cinematografiche astruse, violente e apparentemente prive di afflato religioso, qualcosa mi è arrivato.

In chiusura di questo articolo importante per l’enorme valenza della vicenda che narro, mi sovviene la morale di Jules Winnfield, il personaggio di Pulp Fiction interpretato da Samuel L. Jackson (in foto), che si contrappone a Vincent Vega, cioè Jonh Travolta. Julies citava la Bibbia (in realtà un passo inventato nel genere cinematografico del karate giapponese) e uccideva in nome di un senso di giustizia che lui perseguiva. Ma nel corso delle vicende si accorge che Dio lo chiama a qualcosa di più, dato che secondo Julius viene miracolato da Dio nel corso di una sparatoria in cui un tizio gli spara un caricatore da pochissimi metri ma non lo colpisce. Il personaggio interpretato da Samuel Jackson pensa al miracolo, mentre Vincent Vega, cioè Travolta, non ci crede affatto, e lo irride per tutto il film.

Ovviamente parliamo di due killer che agivano per conto di un uomo potente impegnato in attività criminali, ma a loro modo fanno Giustizia nel senso di far rispettare la legge criminale, punendo coloro i quali si fossero comportati male non rispettando le regole del loro gioco. In questo film di Tarantino mi suggestiona il momento della transizione spirituale di cui è intrisa la scena sintesi del film, quando nel ristorante dei comuni ladri stanno facendo una rapina e si imbattono, minacciandolo con una pistola, proprio nel personaggio di Samuel L. Jackson. Julius potrebbe ucciderli ma invece li perdona e li lascia scappare, mentre Vincent ridicolizza il collega criminale, anche perchè Julius si fa pure rapinare così dando poca importanza al dato materiale, infatti porta sottobraccio il suo rapinatore all’uscita del ristorante, come farebbe un pastore nelle Tenebre, e gli dà i soldi del suo portafoglio, quasi a rispettare il suo lavoro. La storia di Pulp Fiction vorrà che Vincent Vega (Jonh Travolta) venga ucciso poco dopo in un bagno, cioè con una pallottola in fronte alla fine di un atto corporale e volgarmente terreno, come quello di defecare (muore seduto sul cesso). Nella morale di questo film apparentemente vacuo, irrompe la presenza di Dio che dà la possibilità di redimersi ad entrambi i malviventi, lasciando loro la scelta di accettare o meno l’invito a diventare migliori. Jules, senza la scena dove rischia la morte, avrebbe ucciso i ladri senza nessun problema etico o morale, ma Julius sceglie da quel momento in poi il bene, proprio quando impedisce ai due rapinatori di compiere il gesto che li avrebbe portati alla morte, rapinando un brutto ceffo come lui. Julius in quel frangente è un’immagine a somiglianza di Dio, cioè non perdona, ma conduce i peccatori nella valle delle tenebre. Samuel L. Jackson, anche nella vita reale, così come accade a molte persone di colore nei quartieri malfamati, era stato sull’orlo del baratro in passato, cioè nelle tenebre, eppure è riuscito a redimersi, proprio come il suo personaggio di Pulp Fiction.

Questa assurda fase di transizione politica mondiale, mi richiama alla transizione spirituale di Julius, e alle parole di fantasia attraverso cui si celebrava la fine di chi non aveva rispettato le regole del gioco. Julius alzava la pistola e recitava a memoria queste parole prima di eseguire la sentenza di morte che era stato chiamato ad eseguire. Non sono le parole della Bibbia, certo, ma ne riflettono un senso di morale bibblica che a me piace molto e che mi fa venire in mente i personaggi manzoniani di Fra Cristoforo e l’Innominato, ma anche il concetto della Divina Provvidenza, cioè di una Giustizia Divina molto forte, che arma lo spirito di alcuni uomini per mettere apposto le cose.

«Ezechiele 25,17. Il cammino dell’uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare ed infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te

Boom Boom Boom

Di Franco Remondina

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