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Presentazione de "La tirannia finanziaria" di David Wilcock (2012)
L'opera di David Wilcock si presenta come un'indagine approfondita e cospirazionista sulla crisi finanziaria del 2008 e sulle sue conseguenze. Il testo, pubblicato a inizio 2012, si inserisce in un clima di grande incertezza economica, con il crollo dell'euro e le tensioni geopolitiche in Medio Oriente, e lo fa da un punto di vista molto preciso. Wilcock sostiene che questi eventi non siano casuali, ma il risultato di una "tirannia finanziaria" gestita da un gruppo segreto di banchieri e istituzioni, di cui la Federal Reserve americana sarebbe lo strumento principale.
L'autore si posiziona come un divulgatore che sta portando alla luce una verità scomoda e pericolosa, sottolineando il rischio che corre personalmente e citando, a riprova, la tragica morte di un suo contatto, David Hutzler, che a suo dire sarebbe stato assassinato. Questa narrazione crea un'atmosfera di urgenza e di battaglia contro un "nemico" interno, molto potente.
Argomentazioni e prove presentate
L'articolo si basa su una serie di affermazioni audaci per sostenere la sua tesi.
I 26 trilioni di dollari: Il cuore dell'analisi di Wilcock è la cifra di 26 trilioni di dollari che, secondo lui, la Federal Reserve avrebbe erogato segretamente a banche straniere e private tra il 2007 e il 2010. Per rendere questo numero gigantesco comprensibile, l'autore utilizza le visualizzazioni del designer Oto Godfrey, paragonando la cifra a montagne di banconote e calcolandone l'impatto pro capite sulle famiglie americane. Il testo accusa la Fed di aver agito senza supervisione, a favore di un'élite finanziaria ("l'uno per cento"), invece di investire il denaro per il benessere pubblico in infrastrutture, istruzione o energia pulita.
La causa legale da un miliardo di dollari: Wilcock presenta una causa legale da un miliardo di dollari, intentata nel novembre 2011, come la "soluzione legale e pubblica" che potrebbe smantellare la cospirazione. Sostiene che una coalizione di 122 nazioni stia supportando questa iniziativa.
Conflitto di interessi: Il testo denuncia un palese conflitto di interessi all'interno della Federal Reserve, dove i dirigenti delle banche private (come JP Morgan Chase) siedono nei consigli di amministrazione della stessa agenzia che li dovrebbe regolare. Questo, secondo l'autore, dimostra come la "volpe stia a guardia del pollaio".
Il ruolo dei media: Wilcock accusa i media tradizionali di insabbiare la verità, citando articoli che, a suo dire, minimizzano l'entità dei salvataggi (parlando di 1,2 o 7,7 trilioni invece di 26).
Contesto e interpretazione 13 anni dopo
A distanza di 13 anni dalla pubblicazione, è importante analizzare l'opera di Wilcock tenendo conto che le sue tesi si basano su teorie del complotto e interpretazioni di dati che sono state ampiamente criticate e smentite dagli esperti.
I "26 trilioni": L'affermazione che la Federal Reserve abbia stampato 26 trilioni di dollari e li abbia "regalati" è un malinteso comune, spesso usato dai critici della Fed. La cifra di 26 trilioni si riferisce al valore totale delle transazioni finanziarie (prestiti temporanei e "swap") gestite dalla Fed durante la crisi. Questi fondi non erano regali a fondo perduto, ma prestiti a breve termine, spesso rimborsati con interessi. L'obiettivo era stabilizzare il sistema finanziario per evitare un collasso totale, non arricchire segretamente le banche.
La causa legale: La causa legale a cui si riferisce l'autore è stata intentata da Neil Keenan ed è stata ampiamente considerata come infondata e legata a teorie del complotto sui "bond storici" e sui fondi asiatici segreti. Non ha portato a nessuna delle conseguenze rivoluzionarie previste da Wilcock e non ha "liberato la Terra dalla tirannia finanziaria" come l'articolo suggeriva.
La morte di David Hutzler: L'autore presenta la morte di Hutzler e di suo figlio come un omicidio legato alla cospirazione finanziaria. Tuttavia, le indagini della polizia hanno concluso che si trattò di un omicidio-suicidio seguito da incendio doloso da parte dello stesso David Hutzler, a causa di instabilità mentale. La narrativa di Wilcock trasforma un tragico evento personale in una prova del complotto, ignorando i fatti accertati dalle autorità.
In sintesi, "La tirannia finanziaria" di David Wilcock è un'opera che, seppur avvincente nella sua struttura narrativa, si basa su una lettura distorta e complottista di dati finanziari reali, mescolando fatti verificabili (come il rapporto del GAO) con interpretazioni prive di fondamento. L'autore sfrutta la rabbia e la sfiducia del pubblico nei confronti delle istituzioni finanziarie per proporre una visione del mondo in cui le crisi non sono il risultato di sistemi complessi, ma di un piano malvagio e segreto. La sua opera è un esempio lampante di come il complottismo finanziario utilizzi argomenti reali per costruire una narrazione alternativa che si allontana dalla realtà.
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