"Questi due video li ho creati con il cuore e con dolore. Mostrano Gaza dopo l’inimmaginabile, e l’ho accompagnata con una musica che amo — dolce, profonda, quasi fuori luogo nel suo contrasto con l’orrore. Ma proprio lì nasce il messaggio: la bellezza non consola, amplifica. Lo strazio si fa nota, le immagini diventano testimoni mute. Non è provocazione. È un grido gentile, un invito a non distogliere lo sguardo. Gaza non c’è più, ma resta il dovere di ricordarla."
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