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"Helicopter money"? Alla BCE ci pensano e significherebbe spedire denaro direttamente sui conti di tutti gli abitanti dell'Eurozona. Funzionerebbe? E a cosa?
Immaginate che un giorno non troppo lontano sul conto corrente vi ritrovaste una somma di denaro inaspettata, oppure che aprendo la cassetta della posta trovaste un assegno a voi intestato. Di quanto? Supponiamo di qualche centinaio di euro, magari anche 1.000 euro. Il benefattore? La BCE.
Sì, anche di questo si è arrivati a discutere a Francoforte, ora che il governatore uscente Mario Draghi sta per lasciare il posto alla francese Christine Lagarde. Si definisce “helicopter money”, un’espressione utilizzata oltre mezzo secolo fa dall’economista Milton Friedman per dipingere quello scenario, in base al quale la banca centrale invia denaro a tutti i cittadini nello stesso momento, come se lo sparasse da un elicottero.
Obiettivo: risollevare l’inflazione, che ancora per i prossimi 10 anni è attesa in area 1,2%, sostanzialmente in linea al decennio passato e ben al di sotto del target “vicino, ma di poco inferiore al 2%” della BCE. L’istituto non è affatto convinto che questo azzardo di politica monetaria serva o sia opportuno compierlo, ma ha messo nero su bianco nell’ultimo documento edito nell’era Draghi che “tutte le innovazioni in politica monetaria vanno esaminate, studiate e ponderate”, pur ribadendo che “mettere soldi nelle tasche dei cittadini è un compito della politica fiscale” e premettendo che serve “un maggiore contributo alle politiche fiscali”.
In soldoni, con l’avallo dei governi dell’Eurozona tutto sarebbe possibile, anche il finanziamento diretto di imprese e privati o l’invio di denaro gratis ai cittadini. Se questo venisse speso (o fosse spedito con il vincolo che venga interamente speso), i consumi si risolleverebbero e la crescita dei prezzi accelererebbe. Ad oggi, infatti, gli stimoli monetari non convenzionali adottati non hanno centrato l’obiettivo, almeno non in misura convincente. In effetti, sembra proprio che l’avere zavorrato i tassi di mercato abbia finito per deprimere i consumi, comportando la necessità per i cittadini di risparmiare di più per mettere da parte qualcosa per la vecchiaia.
I soldi gratis della BCE funzionerebbero?
D’altro canto, i tassi molto bassi tengono in vita aziende poco produttive, le quali a loro volta impiegano personale generalmente poco qualificato e, comunque, remunerato con salari anch’essi bassi e poco dinamici nel tempo, di fatto contribuendo a tenere l’inflazione anemica.
E dati i margini infimi, le banche stesse trovano conveniente utilizzare l’ampia liquidità disponibile per operazioni di natura finanziaria, i cui rischi percepiti appaiono minori e a fronte di guadagni potenziali maggiori di quelli che verrebbero realizzati prestando denaro a famiglie e imprese.
In definitiva, poiché le aste T-Ltro, i tassi negativi e il “quantitative easing” si sono rivelati un mezzo fallimento, non resta che infrangere l’ultima resistenza della Germania e puntare sull'”helicopter money”. Non si sa come e né quando, ma appare sempre più verosimile che prima o poi riceveremo dalla BCE denaro a costo zero da spendere e senza alcun obbligo di rimborso. Ogni 100 euro per cittadino residente, nell’Eurozona verrebbero iniettati 34 miliardi di liquidità in circolazione, quasi il doppio del QE2 mensile che verrà attivato da novembre, di cui 6 miliardi nella sola Italia, qualcosa come lo 0,35% del nostro pil. E se la BCE decidesse di cessare il riacquisto dei titoli comprati con il QE1 e, in cambio, di impiegare i proventi delle scadenze con un’operazione di “helicopter money”, avrebbe a disposizione negli anni 2.600 miliardi, che farebbero 7.650 euro per ciascun cittadino residente, neonati inclusi.
Funzionerebbe? Non è detto. Se la BCE dovesse trovarsi formalmente costretta a emettere bond per lo stesso valore delle erogazioni dirette, al fine di mantenere il bilancio in equilibrio (i soldi spediti ai cittadini verrebbero conteggiati come passività), con una mano inietterebbe liquidità, dall’altra la drenerebbe sui mercati, con un risultato netto ambiguo. Infine, se i cittadini spendessero il denaro ricevuto, approfittandone per risparmiare una somma grosso modo uguale del denaro proprio, i consumi nemmeno crescerebbero più di tanto. Serve agire, dunque, sulle aspettative, far sì che attecchisca un maggiore ottimismo verso il futuro.
E sia la BCE che i governi hanno fallito sul punto.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
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