C’è un sogno che nasce nel deserto, dove il sole brucia e la vita sembra impossibile. Un sogno che ha preso forma nella mia mente e ora si trasforma in progetto concreto: colonizzare il Sinai, con strutture sostenibili capaci di ospitare 2 milioni di palestinesi sfollati, vittime di una delle tragedie umane più profonde dei nostri tempi.
🏜️ Il luogo: il Sinai
Con oltre 59.000 km² di superficie, questa regione potrebbe diventare rifugio, terra coltivabile, città del futuro. Un’oasi costruita non con sabbia e miracoli, ma con tecnologia solare, ingegneria modulare, e compassione umana.
🏗️ L’idea: le Cupole di Vita
Immaginate cupole sferiche immense — alte 120 metri, larghe 240 — rivestite di pannelli solari, capaci di:
✅ Generare energia rinnovabile attraverso il sole
✅ Dissalare l’acqua marina per uso civile e agricolo
✅ Coltivare in verticale con sistemi idroponici
✅ Ospitare famiglie, scuole, ospedali, centri di formazione
Un progetto modulare, replicabile, pronto a diventare il modello del futuro in qualsiasi deserto del mondo.
🤝 I destinatari
Sono due milioni di palestinesi della Striscia di Gaza, oggi dispersi, feriti, senza patria. Questo progetto non vuole “spostarli”, ma ricollocarli con dignità, offrendo una vita vera, lavoro, istruzione, futuro.
2.000 cupole multifunzionali
Ognuna progettata per circa 1.000 persone
Costo stimato: ~13 miliardi USD
Tempi di costruzione: 5–7 anni
l cuore del progetto: l’etica
“La tecnologia è neutrale. L’intento è umano. E l’amore è universale.” Al-Nur è un monumento alla resilienza. Non è solo un progetto architettonico: è una carezza nel deserto, un messaggio di pace verso chi ha perso tutto.
🎨 Il simbolo
Ho creato il logo ufficiale: una cupola dorata, una goccia verde, un sole radiante — emblema di rifugio, speranza, e vita.
📣 Slogan ufficiale:
“Dove nasce la luce, rinasce la vita.”
Cari lettori, questo progetto è un invito all’umanità intera. È il momento di unire innovazione, coraggio e cuore. Se avete competenze, contatti, idee, energie: fate parte di questa Opera.
Il deserto è pronto. Noi lo siamo?
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