L'ultima newsletter di Tucker Carlson, intitolata "Questo potrebbe essere l'ultimo Newsletter Before All-Out War", ha scosso il dibattito pubblico, gettando un'ombra inquietante sul ruolo degli Stati Uniti nel crescente conflitto tra Israele e Iran. Le sue critiche non risparmiano nessuno, nemmeno l'ex presidente Donald Trump, accusato di essere "complice" nell'escalation militare.
Carlson punta il dito contro l'atteggiamento apparentemente contraddittorio di Trump. Da un lato, il Segretario di Stato Marco Rubio insiste sul "non coinvolgimento" americano negli attacchi israeliani. Dall'altro, Trump stesso si vanta sui social di fornire a Israele armi ad alta tecnologia e arriva persino ad ammettere di essere a conoscenza del bombardamento, preannunciando "attacchi già pianificati" e "ancora più brutali".
La Complice Illusione del "Non Coinvolgimento"
Per Carlson, la narrazione del "non coinvolgimento" statunitense è una finzione. Decenni di finanziamenti e forniture militari alle Forze di Difesa Israeliane (IDF) pongono di fatto gli Stati Uniti al centro del conflitto. Questa dipendenza logistica e strategica rende difficile, se non impossibile, dichiararsi neutrali quando Israele intraprende azioni militari di questa portata.
L'ex inviato speciale di Trump in Medio Oriente, Steve Witkoff, aveva già lanciato l'allarme su una possibile "risposta con vittime di massa" da parte dell'Iran, qualora Israele avesse colpito i suoi impianti nucleari. La preoccupazione è che il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu possa finire per contare sull'esercito americano per combattere la sua battaglia, trascinando gli USA in un conflitto ancora più profondo.
Un Interesse Nazionale Difficile da Trovare
Il punto più acuto sollevato da Carlson è forse il più cruciale: "Vale la pena fare un passo indietro e chiedersi in che modo tutto questo possa aiutare gli Stati Uniti. Non riusciamo a pensare a un solo modo". Questa domanda risuona forte in un momento in cui gli Stati Uniti affrontano tensioni interne, dalle rivolte alle proteste.
L'equivoco atteggiamento di Trump – che vuole negoziare un accordo sul nucleare con l'Iran mentre è "complice dell'atto di guerra" – solleva seri dubbi sulla coerenza e sulla saggezza della politica estera americana. È una strategia che mira davvero alla pace o rischia solo di innescare una Terza Guerra Mondiale, senza alcun beneficio tangibile per il popolo americano?
Cosa ne pensate? L'analisi di Carlson è un campanello d'allarme necessario o un'esagerazione? Il ruolo degli Stati Uniti in Medio Oriente è davvero così ambiguo e pericoloso?
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