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domenica, settembre 14, 2025

Ma siamo proprio SICURI di QUANTO ci RACCONTANO? di Sebirblu domenica 14 settembre 2025

 




Sebirblu, 11 settembre 2025

Scriveva su "Insider Over" QUI, il giornalista Emanuel Pietrobon il 28 luglio 2022:

«Dicono i saggi che la beffa più grande che il Maligno abbia mai fatto sia stata quella di convincere l'Uomo che non esiste. È così che il Demonio riesce ad addossare agli altri le colpe di ogni sua malefatta.

È così che può muoversi inosservato, indurre in tentazione il "macchiato" dal peccato originale di turno e, di colpo, sparire come nebbia, ridacchiando, quando la vittima è caduta nel tranello.

Uno stratega che si rispetti, similmente all'astuto Satana, raffigurato da John Milton nel poema epico "Paradiso perduto", è chiamato a fare di necessità virtù, a cogliere l'attimo e, se possibile, a creare dal nulla opportunità ogniqualvolta se ne presenti l'occasione. 

Uno stratega che si rispetti, similmente al navigato diavolo tentatore simpaticamente tratteggiato da C. S. Lewis ne "Le lettere di Berlicche", conosce i talloni d'Achille altrui e sa quali piani machiavellici potrebbe impiegare per condannare la vittima di turno al quinto cerchio infernale.

Vincere senza combattere. Osservare due o più litiganti e godere nell'attesa di poter raccogliere i frutti da loro seminati. Costringere il nemico a fare ciò che non vorrebbe, ciò che non dovrebbe.

Dirsi ed essere (reali) conoscitori dell'arte della guerra, in effetti, non significa che questo: avere la capacità di conseguire il massimo risultato col minimo sforzo, ad esempio architettando delle mefistofeliche operazioni sotto falsa bandiera.» [...]


"Mefisto" - di Eduard von Grützner 

Questa è un'ottima prefazione all'articolo che segue, proprio nel 24° anniversario del vile e disastroso attentato alle Torri Gemelle del 2001, che si sono ben presto svelate come la più grande menzogna-autogoal che l'America abbia potuto infliggere a sé stessa.

La seconda ancor più eclatante fu quella inerente alla famosa provetta riempita di... "borotalco", che Colin Powell agitò fra le dita nella sede dell'ONU, per giustificare l'inizio della tragica guerra all'Iraq, sul cui territorio non furono MAI trovate armi di distruzione di massa.

E questo sistema odioso è stato usato anche oggi dalla regia spietata del Maligno che, sobillando di continuo i "volenterosi" europei alla guerra e a ruota tutti, ma dico tutti i media di regime, ha fatto loro dichiarare con la massima certezza che la Russia ha inviato i suoi droni sulla Polonia per "testare la reazione dell'Occidente". 

Così, al fine di chiarire come stanno davvero le cose, riporto questo dettagliato video di Nicolai Lilin.






Sotto falsa bandiera: la storia scritta con l'inganno

«Ci sono momenti nella storia in cui la realtà sembra piegarsi, quasi come se una mano invisibile la manipolasse. Eventi che scuotono popoli interi, che portano alla guerra, che giustificano dittature o repressioni. Ma dietro quelle fiamme, dietro quei colpi di cannone, spesso si nasconde un volto diverso da quello che ci viene mostrato.

Un volto camuffato, travestito, mascherato. La chiamano false flag – "falsa bandiera" – un termine che nasce dalla navigazione: quando le navi issavano la bandiera di un altro stato per ingannare il nemico.

Solo all'ultimo, prima dell'attacco, rivelavano la propria identità. Oggi quel termine è entrato nel lessico della politica, della guerra, persino della cronaca. È il simbolo della manipolazione. Eppure non è invenzione dei nostri tempi: ha radici antiche, ed ha già scritto pagine decisive del Novecento.

Il Maine: il boato che aprì le porte alla guerra

Immaginate il porto dell'Avana, Cuba, febbraio 1898. Una nave statunitense, la USS Maine, è ancorata nelle acque tranquille. L'aria è umida, la città sonnecchia, la politica internazionale è in ebollizione. 

All'improvviso, un'esplosione. Un boato scuote il porto, i vetri delle case tremano, i corpi dei marinai vengono scaraventati in aria. La nave affonda, 260 uomini muoiono in pochi istanti. La stampa americana non attende prove: titoli a caratteri cubitali gridano "La Spagna ha attaccato!"

I giornali di Hearst e Pulitzer trasformano la tragedia in indignazione collettiva. È l'inizio della guerra ispano-americana. Un soldato sopravvissuto, diversi anni dopo, raccontò:

‒ «Non vidi alcun colpo dall'esterno. Sentii solo il cuore della nave esplodere... come se il nemico fosse dentro di noi.»

Ma la voce di un marinaio non poteva fermare la macchina del potere. Solo decenni più tardi, studi indipendenti avrebbero dimostrato che probabilmente non ci fu nessun attacco: un'esplosione interna, accidentale.

La guerra, però, era già stata vinta. Cuba non era più spagnola. La manipolazione aveva fatto il suo corso.




Berlino in fiamme: il Reichstag e l'ascesa del Führer

È la notte del 27 febbraio 1933. Berlino, capitale inquieta di una Germania in crisi. D'un tratto, il cielo si colora di rosso: il Reichstag, il palazzo del Parlamento, è in fiamme. Le persone corrono nelle strade, urlano, assistono impotenti. Hitler, appena nominato cancelliere, si precipita sul luogo. Accanto a lui, Hermann Göring ringhia:

‒ «È un segnale. I comunisti vogliono distruggere la Germania!»

Un giovane olandese, Marinus van der Lubbe, viene arrestato. Forse colpevole, forse solo un capro espiatorio. Non importa. Quella medesima notte, Hitler decide di trasformare le fiamme in strumento politico. 

Il giorno dopo, il Reichstag approva il "Decreto per la protezione del popolo e dello Stato": sospensione dei diritti civili, arresti di massa, repressione delle opposizioni. Da un incendio nasce il regime più feroce del secolo. 

Uno storico tedesco scrisse:

‒ «Se anche Van der Lubbe avesse agito da solo, la vera responsabilità resta dei nazisti: furono loro a trasformare il fuoco in dittatura.»

La false flag non è solo messa in scena: è la capacità di piegare un evento, qualunque ne sia la natura, a proprio vantaggio.

L'Operazione Himmler: travestirsi da nemico

31 agosto 1939. Un gruppo di uomini in uniforme polacca attacca la stazione radio di Gleiwitz, al confine con la Germania. Trasmettono un messaggio ostile in lingua tedesca. Ma non sono polacchi. Sono SS travestite. Il piano si chiama Operazione Himmler.

Il giorno dopo Hitler annuncia alla nazione:

‒ «I polacchi ci hanno aggrediti. Non possiamo restare a guardare.»

Inizia l'invasione della Polonia. Inizia la Seconda guerra mondiale. La false flag, qui, non è più solo manipolazione: è detonatore della tragedia più grande del Novecento.




Operazione Northwoods: il piano mai nato

Gli Stati Uniti e Cuba sono sull'orlo dello scontro. Al Pentagono nasce un documento segreto: "Operazione Northwoods". Il piano prevede attentati simulati o reali contro cittadini americani, dirottamenti finti, persino morti da attribuire a Cuba.

Lo scopo: convincere l'opinione pubblica della necessità di un'invasione. In una riunione, un ufficiale esclama:

‒ «Dobbiamo colpire l'immaginazione del popolo americano. Solo così chiederanno la guerra.»

Il progetto arriva sulla scrivania di John F. Kennedy. Lui legge, scuote la testa, lo respinge. Northwoods non si realizzerà mai. Eppure resta negli archivi, come testimonianza di quanto la false flag fosse concepita non come fantasia, ma come strumento politico concreto.

Golfo del Tonchino: la bugia che trascinò l'America in guerra

Agosto 1964. La USS Maddox naviga nel Golfo del Tonchino, al largo del Vietnam. Gli Stati Uniti annunciano: la nave è stata attaccata da motovedette nordvietnamite.

Il presidente Johnson parla alla nazione:

‒ «Difenderemo i nostri ragazzi. Non possiamo tollerare aggressioni.»

Il Congresso vota quasi all'unanimità la risoluzione che apre le porte all'intervento americano in Vietnam.

Inizia una guerra durata dieci anni, con milioni di morti, civili e militari. Ma quel secondo attacco, quello che giustificò la decisione, non avvenne mai. Era frutto di rapporti distorti, informazioni manipolate.

La verità emerse solo anni dopo, quando ormai era troppo tardi.




La riflessione amara

Cinque casi, cinque false flag che hanno cambiato l'intero corso della storia. E qui la domanda diventa inevitabile: se allora, quando le informazioni viaggiavano lente, bastava un giornale o una radio per convincere milioni di persone, cosa accadrebbe oggi, nell'epoca dei social e della comunicazione istantanea?

Viviamo immersi in notizie, immagini, video che arrivano sullo schermo in tempo reale. Un filmato manipolato, un titolo sensazionalistico, una voce amplificata da un algoritmo possono bastare a scatenare odio, paura, isteria collettiva.

Il problema non è unicamente chi orchestra la false flag. È anche la nostra fragilità psicologica, la facilità con cui accettiamo una verità pronta senza domandarci cosa c'è dietro. La mente, quando è spaventata, cerca certezze, non verità. E i manipolatori lo sanno bene. 

Forse la prossima false flag non avrà bisogno di bombe o incendi. Sarà digitale: un attacco informatico mascherato, un deepfake, una serie di immagini virali costruite a tavolino. E noi ci cascheremo ancora, come i nostri nonni e bisnonni?

Per favore rimaniamo lontani dalle teorie del complotto ma non per questo dobbiamo ignorare l'accaduto e non allargare i nostri punti di vista su quello che potrebbe di nuovo succedere.

A quando il prossimo inganno?

Nessuno lo sa. Ma intanto possiamo prepararci. Non tanto facendo scorte di viveri per 72 ore ‒ come i media ci hanno già suggerito, giusto per accumulare una nuova piccola dose di ansia o semplicemente per recuperare delle ore di vita in più ‒ ma facendo scorte di coscienza critica, di memoria storica, di capacità di guardare oltre la superficie senza cadere nel complottismo e nel fanatismo. 

Nel frattempo in Francia si allertano le strutture sanitarie perché la guerra e sempre dietro l'angolo, non si sa mai...

Restiamo in vigile attesa? Stavolta senza tachipirina perché, forse, ma solo forse, non è la febbre il nostro male ma l'ingenuità.

                                                                                                    Egidio Francesco Cipriano




Note a piè di pagina:

USS Maine – esplosione interna probabile

Studi moderni suggeriscono che l'esplosione del Maine fu causata da un'esplosione interna e non da un attacco esterno: history.navy.mil e United States Naval Institute

In particolare, l'ammiraglio Hyman Rickover ribadì un'origine interna, ad esempio derivata da una combustione spontanea nel deposito di carbone: 

Incendio del Reichstag – uso politico dell'evento

Il governo nazista sfruttò l'incendio del Reichstag (27 febbraio 1933) per accusare i comunisti e proclamare lo stato di emergenza, sospendendo diritti fondamentali: Enciclopedia dell'OlocaustoWikipedia.

Sebbene vi sia dibattito sulle responsabilità precise dell'incendio (colpe singole o orchestrazione nazista), molti storici confermano che fu usato come leva politica decisiva: Wikipedia, TIME e History News Network.

Operazione Himmler – Gleiwitz e pretesto per la guerra

L'attacco alla stazione radio di Gleiwitz (31 agosto 1939) fu compiuto da agenti in uniforme polacca appartenenti alle SS, con l'obiettivo di simulare un'aggressione polacca e giustificare l'invasione della Polonia: Wikipedia.

Operation Northwoods – piano mai attuato

Nel marzo 1962, i Joint Chiefs proposero il progetto Operation Northwoods, che prevedeva una serie di false provocazioni (attacchi simulati, dirottamenti, sabotaggi) da attribuire a Cuba per giustificare un intervento militare. Il presidente Kennedy respinse il piano: Wikipedia e Vanity Fair.

Golfo del Tonchino – secondo attacco mai avvenuto

Il governo USA riportò un secondo attacco (4 agosto 1964) contro la USS Maddox, che in realtà non avvenne. Solo più tardi emerse che l'Intelligence (NSA) aveva distorto i dati, e il secondo attacco fu frutto di malintesi o falsi allarmi: Wikipediavietnamwar50th.com e nsarchive2.gwu.edu.

Attenzione: ospedali francesi in allerta per un possibile conflitto armato 
entro marzo 2026

Il "Ministero della Salute" francese ha inviato un'istruzione alle agenzie regionali di sanità (ARS), datata 18 luglio 2025, invitando gli ospedali a prepararsi a uno scenario di "impegno importante" o conflitto armato generalizzato in Europa: ladepeche.fr e lecanardenchaine.fr

Misure proattive in Francia per rafforzare il sistema sanitario in caso di guerra

Un'ulteriore fonte descrive come, nel contesto di tensioni internazionali, le autorità sanitarie francesi stiano rafforzando capacità ospedaliere, scorte di medicinali e formazione del personale per scenari di crisi estrema, compresi attacchi chimici o biologici: Couteauduviaur.fr.

Kit UE per resistere 72 ore in caso di guerra

Una strategia dell'Unione Europea propone che ogni Stato membro promuova un "kit di sopravvivenza di 72 ore" per i cittadini in caso di crisi naturali, informatiche o militari, incluso cibo, acqua, documenti impermeabili, torcia, contanti, power bank, ecc.: ANSA

Chiosa di Sebirblu

Concludo esponendo una breve clip tratta da un video de "Il vaso di Pandora" QUI, con tre giornalisti noti che esprimono il loro parere sul recente tema dei droni caduti in Polonia.  




I latini dicevano "Intelligenti pauca" ossia "agli intelligenti (bastano) poche parole" e infatti davanti a tutto questo... non v'è altro che... il SILENZIO...

No Comment !!!

Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it

Fonte dell'articolo QUI.

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